Metodi all’avanguardia per flauto traverso
La selezione di metodi per avviare piccoli allievi o adulti principianti allo studio del flauto rappresenta un momento basilare per la costruzione di un valido percorso d’insegnamento. La scuola, nell’ambito della sua pluriennale esperienza, suggerisce l’adozione di testi che stimolino la curiosità e l’attenzione dell’esordiente flautista: dai metodi contenenti estratti di noti motivi popolari, che provocano nell’allievo un’immediata sensazione di soddisfazione, a quelli ricchi di colorate illustrazioni per i piccolissimi. Si suggerisce inoltre lo studio di brani di musica d’insieme, che, non solo favoriscono la socializzazione, ma rappresentano una basilare esperienza formativa per lo sviluppo del senso ritmico e delle capacità di collaborazione/coordinamento con altri musicisti. Occorre infine ricordare che non esiste un metodo valido per tutti gli allievi, ma che è opportuno elaborare percorsi personalizzati, talvolta integrando materiale attinto da più raccolte, per poter aspirare a risultati didatticamente ottimali.
Metodo per violino o Flauto - Guarda i video del M°. www.stefanogiuliano.com
Metodo ALTÈS: tale metodo teorico-pratico si compone di tre consistenti volumi progressivi suddivisi a loro volta in lezioni. Il primo volume risulta essere molto utile al principiante in quanto si affronta lo studio dello strumento partendo dall'impostazione (come tenere il flauto, come impostare le labbra, ecc.). All'interno del compendio si trovano consigli utili sulla diteggiatura che viene esposta in maniera progressiva anch'essa, permettendo allo studente di affrontare tramite esercizi mirati le posizioni considerate in quel frangente. Tra una lezione e l'altra vi sono spiegazioni riguardo la teoria musicale in genere (figure musicali, tempi, ritmo, intervalli, scale, ecc.). Gli esercizi sono quasi sempre scritti per due flauti in modo da trasmettere sin da subito all'allievo concetti come l'intonazione o la musica d'insieme.
Le debutant flutiste (I vol.) di Marcel Moyse: un interessantissimo metodo che si consiglia a chi intende avvicinarsi allo studio del flauto traverso in maniera semplice e immediata. E’ utile sia per i principianti che per i professionisti dato che permette di lavorare principalmente sul suono e sull'intonazione. Infatti gli esercizi, progressivi, inducono lo studente a risolvere diversi problemi legati proprio al controllo del suono e della respirazione. Permette di 'costruire' il proprio suono e, se utilizzato praticamente sempre, anche di conservarlo. L'aspetto tecnico è affrontato allo stesso modo: esercizi lenti (60-80 di metronomo), legati, staccati, scale e intervalli. Un altro importante aspetto è dato proprio dal fatto che insegna ad affrontare brani molto impegnativi (sonate, concerti, studi d'esame) allo stesso identico modo in cui si affrontano gli esercizi riportati dal metodo e cioè suonandoli prima lentamente, scandagliandoli fino a che non si risolvono i problemi derivanti da quello che si sta studiando.
58 studi per flauto di Giuseppe Gariboldi: un metodo da utilizzare solo in alcuni casi. I primi esercizi che potrebbero sembrare semplici in realtà lo sono solo in parte poiché a mio avviso parte da una base che presuppone un'infarinatura (anche se minima) dello strumento e di alcuni passaggi in particolare. Si affronta sin dal primo esercizio lo studio di intervalli che per un principiante sono cosa alquanto complicata. Personalmente lo prendo in considerazione solo per breve tempo anche perché lo trovo confuso e non viene rispettato pienamente un criterio di progressività che fa la base dello studente. Vi sono esercizi di una certa difficoltà prima della metà del percorso che richiedono all'allievo principiante uno sforzo maggiore rispetto alle sue reali capacità. E’ noioso anche sotto l'aspetto melodico.
Sons filès, suivi d'exercises de velocitè di Camille Fontaine: il metodo è indispensabile al fine di ottenere agilità e perfetta concordanza tra i movimenti delle dita e il suono. Infatti apre con diversi esercizi improntati su note di lunga durata e su registri differenti (dalla prima alla terza ottava del flauto traverso). In questa prima fase il lavoro dell'allievo si concentra esclusivamente sul suono e sull'attacco dello stesso in quanto così si arriva ad avere un ottimo controllo dell'imboccatura e un suono corposo. Nella seconda fase il metodo inoltra il discorso legata alla tecnica con esercizi sulle scale maggiori e minori in tutte le tonalità, staccate e legate o con diverse varianti. Per il resto si trovano esercizi mirati allo studio degli intervalli.
Metodi per flauto di Trevor Wye: i metodi in questione (sei) sono molto interessanti in quanto suddivisi per settori che si soffermano rispettivamente sul suono, sulla tecnica, sulla respirazione, ecc. Io preferisco, per un principiante, affrontare un lavoro maggiormente improntato sulla sonorità e respirazione poiché dal controllo di questi due fattori deriva tutto il resto. Nel metodo dedicato al suono (come negli altri) l'autore dedica molto spazio allo studio delle note lunghe anche su brani noti dando un'idea allo studente di come si possano affrontare con estrema calma anche i passi d'orchestra o da concerto più complessi. Agli esercizi si alternano molti consigli da parte dell'autore indispensabili per comprendere meglio la natura dello strumento e della letteratura ad esso correlata.
40 studi per flauto op.101 di Hugues: metodo sicuramente rivolto a chi già possiede una sufficiente padronanza dello strumento ottenuta dopo qualche mese di pratica. In questo metodo sono riportati studi perlopiù tecnici anche se abbastanza melodici. Gli esercizi sono scritti maggiormente seguendo la linea delle scale (quindi si lavora anche sulla diteggiatura e sulle scale stesse ma in modo più coinvolgente rispetto ad altri metodi) in varie tonalità. Si potrebbe dire che ogni singolo esercizio è lungo e ho riscontrato che l'allievo si pone con timore nell'affrontarli. È certo però che nonostante questo anche grazie alla melodia facilmente riscontrabile l'allievo questo non lo nota quasi più. Appare ovvio che uno studio 'prolungato' aiuta anche sotto il profilo della resistenza che è fondamentale per chi si sta formando e per chi ha intenzione di intraprendere un studio serio del flauto traverso.
Sviluppo del suono attraverso l'interpretazione di Marcel Moyse: attraverso questo interessantissimo metodo l'autore propone uno studio alternativo del flauto. Suddiviso in otto parti il metodo ha una duplice valenza per lo studente poiché si suonano brani estratti da famose arie d' opera Verdi, Bizet, Donizetti, ecc.) o più semplicemente da sonate classiche (Beethoven , Mozart, Handel, ecc.). Le prime fasi affrontano lo studio del registro basso diversificandolo anche sotto l'aspetto dinamico; nella quarta fase si studia il registro alto con dinamica piano, pianissimo per consentire un maggior controllo del suono; nella quinta fase si lavora sul colore e sulla delicatezza del suono; nelle restanti fasi lo studio verte sui tre registri uniti in modo da operare sulla ricchezza del suono e sulla espressività. I brani riportati si alternano tra i tempi Adagio, Moderato o Andante in modo da potersi soffermare su tutti gli aspetti del suono, della postura e del controllo di questi ultimi. Un altro aspetto degno di nota è che l'autore consiglia di eseguire ogni estratto in tutte le tonalità.
17 grandi studi giornalieri di tecnica di Taffanel-Gaubert: anche questo metodo può tornare utile sia al principiante che al professionista. Qualora lo dovesse utilizzare un principiante sarebbe consigliabile farlo studiare considerando note lunghe e in seguito accelerando così come da programma. Infatti sin dal primo esercizio, essendo il metodo improntato esclusivamente sulla tecnica, possiamo trovare difficoltà oggettive nell'esecuzione. Per semplificare il lavoro sarebbe bene invitare l'allievo a procedere leggendo l'esercizio come se avesse davanti, nell'ordine: semibrevi, minime, semiminime e crome. Dopo un po' di tempo il problema tecnico sarà risolto proprio grazie ad uno studio lento e progressivo.
30 esercizi op. 100 di Galli: di questa raccolta di esercizi consiglio che si debba iniziare a visionare prima di tutto le scale ivi presenti in tutte le tonalità (studiate sempre lentamente e con costanza) e solo dopo diverso tempo iniziare con i singoli esercizi sempre in tutte le tonalità.
Duetti primo volume di Hugues: di facile accesso e melodici. Anche se procedendo nell’ordine di difficoltà non sono molto semplici, grazie ad uno studio costante e al supporto dell'insegnante (che suona con l'allievo) la difficoltà è di volta in volta superata. All'allievo si consiglia sempre di suonare sia la parte di primo che secondo flauto in modo da avere una visione completa del duetto e soprattutto di affinare l'ascolto.
BRANI CONSIGLIATI
Largo dal concerto 'Il gardellino' di A. Vivaldi: un ottimo modo per aprirsi al mondo del flauto concertante. Questo splendido passo tratto dal suggestivo concerto di Vivaldi è semplice, d'impatto e soprattutto molto melodico. Di facile accesso anche sotto il punto di vista tecnico ed espressivo consente all'allievo di provare l'ebbrezza di eseguire un brano da concerto di comprovato effetto. Anche l'accompagnamento per pianoforte è molto semplice e quindi consente anche ad un principiante pianista di cimentarsi in una situazione del genere.
Sonate per flauto e basso continuo di B. Marcello: di questo grande autore dell'epoca barocca si consigliano alcuni estratti di queste sonate e solo in seguito lo studio delle sonate complete. Questo perché l'approccio può risultare un po' ostico e l'allievo rischia di allontanarsi dallo studio delle sonate.
Sei sonate per flauto solo, o violino solo con basso per violone o cembalo di Francesco Barsanti: queste sonate risalgono al 1724 e sono state composte quindi per flauto dritto oltre che per violino. Chiaramente non vi sono difficoltà se le si vuole studiare con il flauto traverso. Le sonate sono composte da quattro movimenti che alternano tempi lenti e tempi veloci assumendo anche un aspetto cameristico. La raccolta non è semplicissima per quanto riguarda la tecnica ma solo se consideriamo che esse sono composte per flauto dritto che, come noto, ha diteggiatura differente rispetto al traverso. Per questo motivo problemi tecnici potrebbero essere risolti più facilmente su uno strumento come il flauto traverso. In quasi tutte le sonate non si va oltre il MI naturale sovracuto. Magari potrebbe risultare un po' complicato data la presenza di alcuni salti con ampi intervalli, dalla tendenza a portare il flauto verso una tecnica di tipo violinistico. Le sonate proprio per questo assumono un aspetto brillante e al contempo aggressivo.
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